La prima volta io e Patricia ci incontrammo casualmente nel lontano 1993.
Appena entrato al mercatino dell’usato alla ricerca di dischi, mi accorsi di lei, che timidamente guardava verso il basso, ritratta sulla copertina del cd “Je te dis vous”. Il cd era insieme ad altri, abbandonato dentro ad una vecchia scatola da scarpe, ed era in vendita a lire duemila. Mi avvicinai, e presi tra le mani la custodia, osservandola con curiosità. Non avevo mai sentito parlare di quella cantante, ma nella foto di copertina era tremendamente affascinante, grazie alla postura intrigante e allo stile retrò. Compresi immediatamente che la persona che aveva deciso di svendere quel disco non se n’era affatto innamorato: lo aveva maltrattato, e le pagine del libretto erano piuttosto rovinate, e dolorosamente segnate da insulse scritte a penna. Continuai ad indagare, senza però trovare alcun riferimento a me conosciuto, se non una piccola partecipazione di Chris Rea nel pezzo “Ceux qui n’ont rien”.
Al tempo le mie competenze di musica francese si limitavano vergognosamente alle bellissime sigle dello sceneggiato “Arsenio Lupin” (1971) di Jacques Dutronc, e all'album "Rockollection" (1977) di Laurent Voulzy, ma lo acquistai ugualmente, investendo in maniera sconsiderata quella cifra iperbolica. Nelle settimane a seguire, scattò un vero colpo di fulmine, ed ascoltai infinite volte i brani: la romanticissima “Il me dit que je suis belle”, per lei scritta da Jean Jacques Goldman, divenne immediatamente la mia preferita.
Prima di questo album erano stati pubblicati i lavori “Mademoiselle chante...” (1988), “Scène de vie” (1990) e un bel live intitolato “Carnets de scène” (1991): con molte difficoltà, e solo scrivendo ad alcuni negozi di dischi in Francia, riuscii a recuperarli uno dopo l’altro, e apprezzai a fondo il gusto musicale della cantante. Quattro anni dopo, nel dicembre 1997, durante un soggiorno a Praga, vidi nella vetrina di Bontonland Megastore l’album “Tour de charme”, che era uscito nel 1995. Pochi minuti e pochi metri dopo, presso il negozio Musicland trovai invece “Dans ma chair”, che era stato appena pubblicato. Sborsando rispettivamente 569 e 559 corone, quella sera li misi felicemente in valigia, facendomi due bei regali natalizi, e completando la collezione dei primi sei album che erano usciti fino a quel momento. A questo proposito, in alto trovate le principali copertine cliccabili. Gli anni trascorsero, e sedici anni dopo il nostro primo incontro, il rapporto tra me e Patricia Kaas visse un’emozione che fino ad allora era impensabile: un concerto nelle vicinanze dell’Italia. Il tour dell’album “Kabaret” prevedeva una tappa in data 17 marzo 2009 in Costa Azzurra presso il Teatro Acropolis di Nizza, ed io feci di tutto per partecipare. Al termine dello show, che fu per me veramente emozionante, stazionai anche un’oretta all’uscita del teatro, nella speranza di incontrarla e di fotografarla, ma senza alcuna fortuna. Passarono altri quattro anni, e il 26 febbraio 2013 ebbi l'occasione di ripetere l'esperienza, ma addirittura nel leggendario tempio francese della musica live: il teatro Olympia di Parigi accolse il concerto di Patricia del tour “Kaas chante Piaf”, con il quale la cantante della Lorena rendeva omaggio al mito nazionale. Anche in questa occasione il concerto fu emozionante, e per me fu impareggiabile il valore aggiunto di goderlo all’interno di un locale tanto celebre, e musicalmente ridondante di storia. Istituito nel 1888, l’Olympia è uno dei teatri per concerto più antichi al mondo, ed ha ospitato centinaia, forse migliaia, di performance incredibili, tra le quali sottolineo solo quelle di Edith Piaf, Charles Aznavour, Beatles, Rolling Stones, Grateful Dead, Bob Dylan, David Bowie, Pink Floyd, Jeff Buckley, Jimi Hendrix, Madonna, Led Zeppelin, Aretha Franklyn, Roy Orbison, Nina Simone, Mina, Mia Martini, Marlene Dietrich. Vi giuro che percorrere la galleria, temporeggiare nel foyer ed entrare nella Grande Salle sono state emozioni veramente forti, che mi hanno dato i brividi. Ecco i biglietti originali di entrambi i concerti.
Patricia Kaas ha venduto circa 20 milioni di dischi, ha vinto due World Music Awards (1991 e 1995), recitato in un film di Claude Lelouch e scritto una autobiografia. La nostra storia è continuata e, grazie alla sua musica, ho conosciuto ed apprezzato la dolce e tragicamente scomparsa Sofia Gon’s (trovate qui l'articolo a lei dedicato), ma anche Pascal Obispo, Natasha St.Pier, Mylene Farmer e molti altri. Acquisto ancora i dischi che pubblica, sebbene onestamente io ritenga che i primi lavori godessero di un livello qualitativo ormai non più raggiungibile. Ecco la discografia, con un voto tra parentesi (da 1 a 5), e con i miei brani preferiti, per ogni album: noterete i voti altissimi assegnati ai lavori degli anni '80 e '90, e quelli molto bassi assegnati ai lavori successivi. Per chiudere in bellezza, il video di una bellissima versione di "Ceux qui n'ont rien", da un concerto del 2004. 1988: Mademoiselle chante… (4) - Mon mec a moi, Venus des apribus, Mademoiselle chante le blues 1990: Scène de vie (5) - Tropic blues bar, Une dernière semaine à New York, Coeurs brisés, Regarde les riches 1991: Carnets de scène (live) (4) 1993: Je te dis vous (5) - Ceux qui n’ont rien, Il me dit que je suis belle, Hotel Normandy, Entrer dans la lumière 1995: Tour de charme (live) (4) 1997: Dans ma chair (5) - Je sais, Je voudrai la connaitre, Fais moi l’amitie 1998: Rendez-vous (live) (4) 1999: Le Mot de passe (5) - Une fille de l’est, La clè, Une femme comme une autre, Ma liberté contre la tienne 1999: Christmas in Vienna VI (2) - Merry Christmas baby, Midnight in Moscow 2000: Live (2) 2002: Piano Bar (2) - Ne me quitte pas, Et maintenant 2003: Sexe fort (2) - L’abbé Caillou 2005: Toute la musique (live)(2) 2008: Kabaret (1) 2012: Kaas chante Piaf (2) 2016: Patricia Kaas (1)
Cabaret, Jazz, Blues, Pop, Teatro
La ragazza è cresciuta, ed io insieme a lei
Merci, Patricia
Osservando le mie mani, ho visto granelli dei ricordi cadere tra le dita, uno dopo l’altro, e andare perduti per sempre. Con questo contenitore magari ne salverò qualcuno, per chi, in futuro, sarà interessato a capire cosa io fossi.
???
…..dicembre 1997…..mi sa che ero presente al soggiorno.
Bella bro 😊
Continua così
Stefano Butera
E’ vero, amico mio: tu c’eri, e io continuavo ad entrare in negozi di dischi…
La tua proverbiale pazienza nei miei confronti si vide anche allora.
Un abbraccio.
jan
Nice memories and writing. I used to stroll the record exchangers of Portobello Market, London in the 1970’s so remember this well . Thanks
Stefano Butera
Thank you, Jan