Lynn e Sue sono due bellissime sorelle che operano ai confini con la legge e che, per portare a termine le loro imprese, sfruttano la loro notevole avvenenza, la loro impareggiabile abilità fisica, e un rivoluzionario sistema satellitare inventato dal padre. In questo modo, concretizzano missioni apparentemente impossibili. Ma le cose si complicheranno, e diventeranno drammatiche, quando una brillante e tenace detective si metterà sulle loro tracce.
Ho la convinzione che “So close” di Corey Yuen (2002) sia un film che separa nettamente le opinioni. Come avete visto, la trama risulta molto semplice. Leggendo molte recensioni, scritte in diversi paesi, ho constatato che all’epoca molti critici lo liquidarono in fretta, spesso con parole molto pesanti , mentre altrettanti lo esaltarono con affermazioni lusinghiere.
Già la sua connotazione di action movie “Hong Kong style”, con relativo assortimento di capriole (sovente contrarie a qualsiasi legge della fisica) e di combattimenti all’arma bianca, è una notevole discriminante: molti adorano il genere (sono decine, i video dei fans dedicati a “So close”, su Youtube), altrettanti lo etichettano come facile intrattenimento per adolescenti.
Ma volendo qui richiamare la Vostra attenzione su qualche particolare importante di questo film, e sperando che questo vi invogli alla visione, non posso che partire dalla scelta del cast, che fu decisamente lungimirante.
I nomi delle tre interpreti, Karen Mok, Shu Qi e Vicky Zhao (eccola, qui sotto) forse non vi diranno molto, ma erano all’epoca, e lo sono ancora, tre vere Superstar asiatiche, nelle loro vesti di modelle, cantanti ed attrici. Sarebbe veramente troppo lungo descrivere i loro profili completi, quindi cercherò solo di segnalarvi le loro attività salienti.
Karen Mok (la detective Hong Yat nel film), nata il 2 giugno 1970 a Hong Kong, si è laureata in Letteratura Italiana alla University of London. Parla fluentemente l’inglese, il cantonese, il cinese, l’italiano ed il francese. Negli Stati Uniti, dove ha lavorato moltissimo, viene riconosciuta come Karen Joy Morris. Ha recitato nel musical di Broadway intitolato “Rent”, ed è titolare di una personale linea di profumi. E’ una riconosciuta animalista, nonché stimato avvocato per la difesa dei più deboli. Ha recitato in oltre 40 film, ha inciso circa 30 dischi da solista, ed ha vinto tre volte il “Golden Melody Award” (il Grammy Award asiatico).
Shu Qi (che ammirate nella foto seguente, ed interpreta Lynn, la sorella più adulta), nata a Taipei (Taiwan) il 16 aprile 1976, è dal 2001 la testimonial mondiale di Kenzo. E’ l’ambasciatrice asiatica dei marchi Armani e Bulgari. Ha recitato in circa 80 film, tra i quali i grandi successi di “Transporter” (sempre di Corey Yuen) del 2002 e “The eye” del 2004. Ha vinto un “Hong Kong Film Award”, è stata protagonista di 5 serie televisive, ed ha inciso 10 album musicali da solista.
Vicky Zhao Wei (Sue, la sorella più giovane, nel film), nata a Wuhu, in Cina, il 12 marzo 1976, si è laureata alla Bejing Film Academy nell’anno 2000. Ha partecipato a circa 40 film, tra i quali i famosissimi “Shaolin soccer” (2001) e “Mulan” (2009), e a ben 8 serie televisive. Ha lavorato come regista, vinto un numero impressionante di premi, ed inciso 8 album musicali da solista (io ne ho alcuni), vincendo anche un “MTV Asia Award”, nel 2006.
Il film, nonostante sia un action movie in qualche caso esagerato e incredibile (i combattimenti e l’inseguimento automobilistico, soprattutto) ha qualcosa di ammaliante, a partire dalle coreografie del regista, che utilizzano in maniera astuta la bellezza delle protagoniste (con qualche allusione sexy, visto che sono vestite quasi sempre come modelle). Le ambientazioni, stracolme di tecnologia futuristica (occhiali da sole che propagano gas mortali, dash cams sulle auto, smart watches, satelliti collegati in tempo reale a postazioni domestiche, creazioni di ologrammi in luoghi pubblici e così via) sono certamente da sottolineare, in considerazione del fatto che il film uscì nelle sale ben 16 anni fa.
Infine, non sono trascurabili alcuni messaggi di positività che il regista ha voluto trasmetterci (che non vi voglio anticipare), né la splendida colonna sonora, che comprende il pezzo “(They long to be so) close to you” di Burt Bacharach, cantato dalla bravissima Corinne May. Molti hanno erroneamente ritenuto, ed hanno anche scritto, che il brano fosse eseguito da Karen Mok, ma non è così. Il regista prese spunto da questo storico pezzo, per intitolare il proprio film.
Insomma, è un film che vi consiglio, se può farvi piacere trascorrere 100 minuti di adrenalinica spensieratezza, ammirando due bellissime ragazze (io preferisco Vicky…), gustando un bel po’ di azioni mozzafiato, con immagini filmate in maniera molto attenta, che richiamano, a volte, l’idea di un raffinato videogioco.
Infine, una curiosità: il regista Corey Yuen recitò, nel 1972, nel film “Dalla Cina con furore” e, nel 1976, nel film “Io, Bruce Lee”, a fianco del grande maestro.
Osservando le mie mani, ho visto granelli dei ricordi cadere tra le dita, uno dopo l’altro, e andare perduti per sempre. Con questo contenitore magari ne salverò qualcuno, per chi, in futuro, sarà interessato a capire cosa io fossi.
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