Accendiamo insieme una candelina: il libro “Why Scozia” festeggia il suo primo compleanno. Durante il mese di aprile del 2019 vivevo giornate molto emozionanti: nato dall’iniziativa di Maurizio Barilli e Massimiliano Zerbini, il nostro progetto corale vedeva finalmente la luce, pieno delle emozioni scritte da Ilaria Battaini, da Beatrice Roat e dal sottoscritto. Numerosi scambi di email, telefonate, bozze, correzioni, messaggi vocali, idee e proposte avevano fortunatamente trovato in Lorella Fontanelli di Epika Edizioni la migliore rampa di lancio possibile, e il libro arrivava finalmente in libreria e sui portali di vendita.
La nascita di Why Scozia ha diverse origini, legate tra loro dal potere imprevedibile della fatalità, e senza dubbio una delle sue origini risale al 2015. Quell’anno, in giugno andai in Scozia per il mio secondo viaggio, quello intitolato “History repeating” e a dicembre, soffrivo già di una voglia fortissima di ritornarvi. Fu durante una delle mie tante escursioni compulsive su Amazon alla ricerca di feticci di “Local Hero”, che mi imbattei in un libro intitolato “Filo di Scozia – storie di viaggi, cinema e amicizia” e decisi immediatamente che sarebbe stato il mio auto-regalo di Natale.
Scritto da Maurizio e Massimiliano, il libro mi colpì dritto al cuore, perché tratteggiava con sublime semplicità emozioni che conoscevo molto bene, descrivendo luoghi, sensazioni e profumi che parevano vestirmi su misura. Sentivo che esisteva nel mio profondo una comunione di spirito e di ideali con i due viaggiatori, talmente forte che non mi fu possibile rimanere indifferente a quella fortunata scoperta. Cercai il loro indirizzo e-mail e scrissi loro una lunga lettera, come avrei fatto confidandomi con dei vecchi compagni di avventure. Risposero subito, gentili e sinceramente interessati. Il giorno stesso esagerai, e scrissi una lettera più lunga, con altri dettagli, con più particolari, descrivendo come mi sentivo in quel periodo, cercando di renderli partecipi dei tanti batticuore che avevo vissuto durante i miei due viaggi. Inviarono un video che avevano girato, intitolato “Ferness”, e insomma, diventammo quasi amici, se così si può dire. Amici che in realtà non si erano mai incontrati: amici così lontani, ma, in fondo, così vicini.
L’amicizia a distanza proseguì, e all’inizio dell’estate del 2016, io formai il gruppo Facebook battezzato “Local hero: locations, people, music, images. And emotions”, al quale i due aderirono subito. Il gruppo, nato per celebrare il film, mi permise di entrare in contatto con molti fedeli amanti della Scozia, tra i quali Ilaria Battaini e Beatrice Roat, che gestivano due seguitissimi blog (“Appunti di viaggio” e “Nel cuore della Scozia”) e con altrettanti fans di Mark Knopfler, che aveva scritto la colonna sonora del film (leggete qui la mia recensione, se volete).
Mauri e Max condussero alcuni progetti interessanti, come il documentario “Il vino nella valle”, che uscì nelle sale cinematografiche, e la stesura di un nuovo libro, intitolato “Un centro in Scozia”. Alla fine del 2017 io avviai questo blog per pochi intimi, e penso che, oltre alle affinità “scozzesi”, furono soprattutto gli articoli qui presenti ad indurli a coinvolgermi nella nascita del progetto libro + documentario “Why Scozia”. La mia sorpresa fu enorme, pari quasi alla mia gioia. Mi venne comunicato che il libro sarebbe stato scritto da me e dalle fenomenali Ilaria e Beatrice, che nel frattempo avevo imparato a stimare. Onestamente temetti di non esserne all’altezza, ma Mauri riuscì a trasmettermi la giusta dose di autostima e di entusiasmo, e iniziammo l’avventura: tutte le mie coincidenze stavano per miscelarsi magicamente con quelle del gruppo, creando qualcosa di unico.
Mauri e Max crearono la pagina Facebook “Why Scozia”, che raccolse diverse persone interessate, portando una considerevole attesa al progetto. Terminate le operazioni di stampa, il 24 aprile 2019 ricevetti con grande emozione la prima consegna di libri da Epika Edizioni. Con trepidazione li estrassi dal cartone, e li trovai bellissimi: stampati su una carta di qualità ed arricchiti dalle nostre splendide fotografie originali. Quel giorno pubblicai su Youtube un video di quel momento per me così particolare, che inserisco qui sotto.
Tutte le copie che mi arrivarono erano state prenotate da parenti, da amici, da colleghi e da conoscenti: prima di spedirle, le autografai orgogliosamente una ad una, le numerai, scrissi delle dediche personalizzate, ed inserii in omaggio un segnalibro che avevo fatto stampare, creato da un collega. Qualcuno mi gratificò con bellissimi complimenti: messaggi whattsapp, e-mail, e post sui social media rallegrarono molte delle mie giornate. Oltre agli amici, il libro arrivò ovviamente anche nelle librerie, e su tutti i maggiori siti di vendita: inserisco qui sotto una panoramica di alcune affettuose testimonianze ricevute all’epoca, e anche di alcuni screenshots dei portali di vendita, sui quali vedere il mio nome e cognome risulta per me ancora incredibile.
In attesa del previsto docufilm che i due filmmakers gireranno prossimamente, Maurizio ha varato una serie di appassionate video-letture dal libro, che hanno riscosso un grande successo.
Ecco le letture dedicate a “Nel cuore della Scozia”, di Beatrice Roat:
Quelle dedicate a “Local Hero”, di Stefano Butera:
E quelle dedicate a “Appunti di viaggio”, di Ilaria Battaini
Why Scozia è un progetto vivo e ha un cuore che batte forte. Ha riunito decine di amici attorno a un fuoco, a condividere con amore le immagini e le emozioni che così tanto hanno colpito la loro anima. Per incanto, in quelle 170 pagine le coincidenze delle vite di Mauri, Max, Bea, Ila e Stefano si sono unite a quelle delle vite di tutti voi, creando un nuovo, bellissimo gruppo di amici. Rimaniamo attorno al fuoco, e scaldiamoci ancora, con le nostre storie, i nostri aneddoti, le nostre risate, ed i nostri progetti futuri: rimaniamo così, per favore.
Buon compleanno, piccolo grande “Why Scozia”.
Osservando le mie mani, ho visto granelli dei ricordi cadere tra le dita, uno dopo l’altro, e andare perduti per sempre. Con questo contenitore magari ne salverò qualcuno, per chi, in futuro, sarà interessato a capire cosa io fossi.
???
…..già un anno. Sembra ieri quando ho ricevuto la busta, che conservo ancora.
Grazie fratello, continua così.
Stefano Butera
Ciao Jupiter, il tempo corre veloce, e ne abbiamo viste e vissute di cose, insieme.
Speriamo di riuscire sempre a sorprenderci, ed ad emozionarci con poco, come abbiamo imparato da piccoli.
Un abbraccio, amico